martedì 2 novembre 2010

Quel social network così diverso...

C'è un fenomeno che negli ultimi anni ha coinvolto milioni di persone in tutto il mondo, e, nonostante non sia più una novità, continua a riscuotere consensi fra gli utenti di ogni età. Sto parlando dei social networks, facebook e myspace su tutti e poi gli altri che hanno profondamente segnato (purtroppo) le relazioni interpersonali e che, quotidianamente, guadagnano tempo e attenzione da parte nostra.

In questo articolo, però, non voglio parlare dei siti più famosi del settore, ma di un servizio che, almeno per quanto mi riguarda, era sconosciuto fino a qualche mese fa nonostante conti un elevato numero di utilizzatori.
Diffondere la cultura in rete è cosa assai difficile e, puntare tutto su di essa e, in particolare, sui libri che, per via degli ebook – secondo alcuni –, stanno per avviare la loro parabola discendente, appare abbastanza pericoloso. Eppure i risultati danno ragione a Greg Sung, il ragazzo di Hong Kong che nell'ormai lontano agosto del 2005 lanciò aNobii: il primo (ed unico) social network sui libri.
Cinque anni di vita e già centinaia di migliaia di utenti, oltre 23 milioni di libri catalogati, tradotto in 15 lingue, questi i numeri del successo di aNobii, che sta letteralmente conquistando gli amanti dei libri di tutto il mondo, attirati da molte interessanti opzioni e un layout semplice e intuitivo.
Dopo aver compilato il form di iscrizione e aver scelto il proprio username, si può creare la propria libreria (e ottenerne il codice html da inserire nel proprio sito/blog per condividerla) ricercando i libri tramite codice ISBN o titolo. Per ogni libro aggiunto può essere indicata la data di inizio e fine lettura, la propria recensione, il modo in cui il libro stesso è stato reperito e la propria disponibilità a scambiarlo o venderlo. Il forum permette agli utenti di scambiare le proprie opinioni o partecipare ai tanti contest di scrittura che vengono organizzati, ma, a mio parere, due sono le caratteristiche più ingegnose e attraenti di aNobii: il “calcolo” della compatibilità tra librerie, e le statistiche dei libri letti.
Insomma il mio voto è più che positivo e, da utente, consiglio a tutti gli estimatori dei libri di iscriversi per condividere la propria passione.

Piccola curiosità: il nome deve la sua singolarità all'anobium punctatum, il tarlo della carta, epiteto utilizzato nei paesi di origine anglosassone per indicare chi trascorre molto tempo sui libri.

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