venerdì 3 maggio 2013

Crociate 2.0 - L'uomo che voleva eliminare Dio da Twitter


Di gente strana, in rete come nella vita, se ne incontra davvero tanta. Di gente che fa cose insensate, ancor di più. Purtroppo, quando si agisce di impulso, non si mettono in conto le conseguenze delle proprie azioni e, cosa ancora più grave quando si tratta di azioni digitali, non si offre la dovuta considerazione al potere dei social media.
Così può capitare che un normale venerdì di inizio maggio si trasformi in una giornata da incubo per uno degli utenti di Twitter.
Andiamo con ordine sperando di raccontare il tutto con la massima chiarezza possibile.

Luigi Palamara (@MNewsIT), giornalista (o pseudo-tale, dato che in rete si trova questo documento risalente a circa un anno fa. Ad ogni modo il Palamara indica sul suo sito il proprio numero di tessera dell’ordine quindi, non potendo verificare sul (pessimo) sito dell’odg calabrese, mi fido della sua parola anche se sa tanto di excusatio non petita) calabrese, scopre la presenza sul popolare sito di microblogging del famosissimo – e seguitissimo – account di Dio e decide di richiederne la rimozione al grido di “Non nominare il nome di Dio invano".
Il nostro, però, non immagina minimamente a cosa sta andando incontro perché, in seguito al RT della sua richiesta da parte del blasfemo @lddio, parte degli oltre 127 mila followers dello stesso iniziano a far, giustamente, notare la “stranezza” (per non dire idiozia) della richiesta.
Il Palamara offeso inizia a ribattere in modo abbastanza piccato a tutti, utilizzando anche degli appellativi poco simpatici, ottenendo risposte che vanno per le rime. E qui il colpo di genio: aggiornamento dell’articolo iniziale su cui annunciava la sua crociata, con una versione tutta sua dei fatti in cui denuncia la “scostumatezza, pochezza e mediocrità che hanno invaso la sua bacheca virtuale di Twitter”.
Caro Palamara, da calabrese a calabrese, io spero vivamente che la tua sia solo una trollata (in questo caso, chapeau), perché, nel caso in cui il tuo fosse un maldestro tentativo di farsi pubblicità, il risultato è stato veramente pessimo. Se nessuna di queste due ipotesi fosse azzeccata e la tua lotta fosse reale e sentita, ti invito ad occuparti dei tanti problemi della Calabria, che ha bisogno di giornalisti coraggiosi e senza peli sulla lingua, caratteristiche che a te, di sicuro, non mancano.

P.S. La segnalazione effettuata, tra l’altro, potrebbe anche essere errata, poiché nel tweet in cui essa viene annunciata, la mention è per @iddio – account realmente sospeso – e non per @lddio.

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