giovedì 28 febbraio 2013

Libero mandato


Prima di qualunque disamina sugli ultimi sviluppi, qualche piccola nozione sul funzionamento della nostra Repubblica. Che di certo non farà male a nessuno.
Con le elezioni politiche noi scegliamo la composizione del Parlamento (per quanto il porcellum ce lo permetta).
Il passo successivo prevede che il Presidente della Repubblica, al termine delle consultazioni, dia l’incarico ad una persona di formare il Governo il quale deve recarsi alle Camere per ottenere la fiducia. Nel caso in cui non ciò non avvenga, il Capo dello Stato scioglie le Camere e indice nuove elezioni.

Attualmente Napolitano è nel suo “semestre bianco”: durante gli ultimi sei mesi del suo mandato, non può sciogliere le Camere. Ergo serve un Governo che, quantomeno, elegga il nuovo Presidente della Repubblica e ci traghetti verso nuove elezioni.

Il PD, che è riuscito “ad arrivare primo senza vincere”, per poter formare un Governo ha necessariamente bisogno di un’alleanza con PDL o Movimento 5 Stelle, perché non ha la maggioranza al Senato.
Questo è stato chiaro sin da subito e già poche ore dopo la chiusura delle urne si cercava di intuire quali sarebbero state le mosse dei democratici. Chiusa immediatamente l’opzione “governissimo” al fianco del centro-destra, nonostante Berlusconi abbia rilasciato una dichiarazione in cui palesa la necessità di responsabilità (avete capito bene, proprio lui!), Bersani e Vendola hanno aperto la porta ai grillini.
Grillo, però, ha prontamente annunciato che il movimento non voterà la fiducia.
Ora, non sto qui a sindacare sulla ragionevolezza di tale scelta ma… i grillini neo-parlamentari continueranno ad essere semplicemente un compatto gruppo di marionette? Il braccio armato del comico genovese? Questo centinaio di “cittadini” conosce l’art. 67 della Costituzione Italia? Secondo la nostra Carta “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Questo articolo, ispirato a quel principio del libero mandato che l’irlandese Edmund Burke formulò nel '700, sancisce chiaramente l’assoluta libertà degli eletti rispetto ai proprio elettori e, ancor di più, verso il proprio partito. I grillini si sentono pronti a valutare ciò che è giusto per il Paese o sono partiti per la loro crociata con i paraocchi e continueranno a credersi depositari della verità assoluta?

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