mercoledì 16 marzo 2011

Io voto SI per fermare il nucleare

Gli occhi di tutto il mondo sono da giorni puntati, giustamente, sulla tragedia giapponese. In Europa il terremoto nipponico ha dato nuovo vigore ad una diatriba che, tra alti e bassi, va avanti da molti anni. È lo scontro sul nucleare.

Favorevoli e contrari all'energia atomica da decenni sventolano le proprie convinzioni. Decine di governi in tutto il mondo hanno sfruttato questa fonte energetica, mentre altri si interrogavano sulla sua validità e le sue conseguenze sulla popolazione.

L'Italia negli anni '60 avviò la costruzione delle sue centrali, arrivando ad averne quattro in funzione (la quinta, che avrebbe dovuto sorgere a Montalto di Castro, fu convertita in una centrale a policombustibile) lungo tutto il suo territorio. Nel 1987, però, sulla scia dell'incidente avvenuto un anno prima a Chernobyl, il più grave disastro nucleare della storia, i cittadini italiani votarono a favore di tre referendum che, seppur non vietando espressamente la costruzione di nuove centrali, né l'utilizzo di quelle esistenti, abrogarono i contributi a favore degli enti locali sedi dei siti atomici, la norma che permetteva al CIPE di decidere sulla localizzazione dei siti in caso di disaccordo con i comuni e quella che consentiva all'ENEL di investire nel nucleare all'estero.
Di fatto, ciò segnò la fine dell'esperienza nucleare italiana.

Oggi il Governo ha deciso di riavviare il programma nucleare, e i prossimi 12 e 13 giugno saremo chiamati a votare un nuovo referendum riguardante l'abrogazione della norma che permette la realizzazione di nuove centrali elettronucleari. Il no del Governo all'election day è stata, ovviamente, una mossa volta a sfavorire il raggiungimento del quorum, ma l'emergenza del sol levante potrebbe giocare un ruolo importante nella vicenda. Le coscienze degli italiani potrebbero essere toccate da ciò che sta accadendo in Giappone, spingendo molti a recarsi alle urne.

Se questo non dovesse bastare, e se qualcuno ancora avesse dei dubbi riguardo alla legittimità di un ritorno allo sfruttamento dell'atomo, sappiate che la Germania ha accelerato il programma di dismissione delle sue centrali, cominciando dai rettori più datati.
Inoltre, è importante sapere che:
  • uno studio commissionato dal governo tedesco (KiKK study) ha evidenziato un aumento delle leucemie infantili, e altri tumori, nei pressi delle centrali, stabilendo una relazione statistica tra la distanza dalla centrale e il tasso di tumori;
  • uno dei principali problemi dell'energia nucleare è lo smaltimento delle scorie, nessun paese al mondo ha un deposito definitivo per lo stoccaggio delle scorie ad alta radioattività; l'Italia paga ancora oggi, dagli anni '60, per lo stoccaggio delle nostre scorie, in attesa del loro riprocessamento, a Sellafield (UK).

Il 12 giugno andate a votare. Un SI per fermare il nucleare.


P.S. Un'ampia inchiesta sul nucleare è stata svolta dal programma tv “Presa Diretta”. Qui trovate la puntata.

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