Tutti coloro siano interessati al mondo delle energie rinnovabili abbastanza da seguirne i più importanti sviluppi, certamente conosceranno il progetto Desertec: in breve, l'idea, promossa dal fisico Gerhard Knies, di rifornire l'intera Europa, l'Africa settentrionale e il Medio Oriente, di energia pulita, ricavata da impianti, basati sulla tecnologia solare termodinamica, posizionati proprio nei deserti africani e mediorientali, sfruttando il semplice fatto che in appena sei ore il continente africano riceve una quantità di energia solare pari a quella consumata nel mondo in un anno.
Ebbene, dopo Desertec, un altro interessantissimo progetto sta per vedere la luce, almeno in base a quanto dichiarato dal quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung (SZ), che annuncia la nascita di un consorzio di 9 paesi, formato da Germania, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Danimarca, Olanda, Irlanda, Lussemburgo e Norvegia, i quali, nello scorso mese di dicembre, hanno sottoscritto un accordo di cooperazione per un nuovo investimento.
La nuova idea prevede l'impiego di 30 miliardi di euro per condurre nel continente l'energia eolica e solare ottenuta nel Mare del Nord.
Sempre secondo SZ, il ministero per l'Ambiente tedesco prevede il primo incontro dei vari workgroup nel corso del mese di gennaio e un “vertice ad alto livello” entro il primo trimestre del 2010. Il 9 febbraio si svolgerà, invece, un incontro dei coordinatori nazionali dei grandi gruppi energetici europei coinvolti, i quali avranno il ruolo primario di finanziatori del progetto, per la realizzazione del quale, prima dell'autunno, i governi partecipanti all'iniziativa formuleranno un piano sottoscrivendo una dichiarazione d'intenti.
Tecnicamente è prevista la creazione di una grandiosa rete elettrica lunga migliaia di chilometri, che convoglierà sul continente l'energia prodotta: cavi sottomarini ad alta tensione condurranno l'energia creata nei parchi eolici offshore del Mare del Nord, al largo delle coste britanniche e tedesche, nelle centrali idroelettriche norvegesi, e nelle centrali sfruttanti il moto ondoso lungo le coste di Belgio e Danimarca.
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