giovedì 25 febbraio 2010

Assicurazioni più salate per chi usa Facebook

Risvolti particolari, inaspettati, inimmaginabili della nostra era, quella dei social network! L'era di facebook, myspace e twitter, tanto per citare i più famosi e diffusi, quelli che raccolgono l'80% degli internauti.


Due notizie riguardanti i suddetti rimbalzano nel web da qualche giorno senza creare, a mio avvisto, il giusto clamore.

La prima riguarda la nascita di Pleaserobme.com (credo non sia necessaria la traduzione), sito che analizza i tweet lasciati dagli utenti sul popolare servizio di microblogging, e crea una mappa delle abitazioni lasciate incustodite a portata di click per novelli Arsenio Lupin esperti di informatica.

La seconda notizia, strettamente connessa alla prima, potrebbe avere conseguenze tangibili sulla vita di tutti noi: Darren Black, responsabile dell'area home insurance di Confused.com, sito britannico che permette la comparazione delle offerte assicurative nel settore auto e casa, ha dichiarato: “Non sarei sorpreso di vedere che mentre i social network crescono in popolarità e aumentano le diverse funzionalità, gli assicuratori inizino a tener conto nella valutazione del pricing delle coperture, il grado di informazioni personali immesse in rete che si traducono in un incremento del rischio individuale. Gli assicuratori hanno già iniziato a verificare, sulla base dei sinistri, il grado di informazioni immesse online dal danneggiato”.

Black, in breve, paventa la possibilità di incrementi nei premi delle polizze assicurative contro il furto, legati alle informazioni lasciate in rete dai clienti che intendono stipulare la polizza, sottolineando, inoltre, la sempre maggiore preparazione informatica delle organizzazioni criminali, le quali pare utilizzino addirittura, nella pianificazione dei furti, informazioni tratte da Google earth et similia.

Probabilmente per passare da un'analisi dei dati a delle vere e proprie condizioni contrattuali relative all'utilizzo di social network passerà del tempo, ma sono convinto che Darren Black abbia ipotizzato qualcosa che possa realmente accadere nel prossimo futuro.

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