C'è un fenomeno che negli ultimi anni ha coinvolto milioni di persone in tutto il mondo, e, nonostante non sia più una novità, continua a riscuotere consensi fra gli utenti di ogni età. Sto parlando dei social networks, facebook e myspace su tutti e poi gli altri che hanno profondamente segnato (purtroppo) le relazioni interpersonali e che, quotidianamente, guadagnano tempo e attenzione da parte nostra.
In questo articolo, però, non voglio parlare dei siti più famosi del settore, ma di un servizio che, almeno per quanto mi riguarda, era sconosciuto fino a qualche mese fa nonostante conti un elevato numero di utilizzatori.
Diffondere la cultura in rete è cosa assai difficile e, puntare tutto su di essa e, in particolare, sui libri che, per via degli ebook – secondo alcuni –, stanno per avviare la loro parabola discendente, appare abbastanza pericoloso. Eppure i risultati danno ragione a Greg Sung, il ragazzo di Hong Kong che nell'ormai lontano agosto del 2005 lanciò aNobii: il primo (ed unico) social network sui libri.
Cinque anni di vita e già centinaia di migliaia di utenti, oltre 23 milioni di libri catalogati, tradotto in 15 lingue, questi i numeri del successo di aNobii, che sta letteralmente conquistando gli amanti dei libri di tutto il mondo, attirati da molte interessanti opzioni e un layout semplice e intuitivo.
Dopo aver compilato il form di iscrizione e aver scelto il proprio username, si può creare la propria libreria (e ottenerne il codice html da inserire nel proprio sito/blog per condividerla) ricercando i libri tramite codice ISBN o titolo. Per ogni libro aggiunto può essere indicata la data di inizio e fine lettura, la propria recensione, il modo in cui il libro stesso è stato reperito e la propria disponibilità a scambiarlo o venderlo. Il forum permette agli utenti di scambiare le proprie opinioni o partecipare ai tanti contest di scrittura che vengono organizzati, ma, a mio parere, due sono le caratteristiche più ingegnose e attraenti di aNobii: il “calcolo” della compatibilità tra librerie, e le statistiche dei libri letti.
Insomma il mio voto è più che positivo e, da utente, consiglio a tutti gli estimatori dei libri di iscriversi per condividere la propria passione.
Piccola curiosità: il nome deve la sua singolarità all'anobium punctatum, il tarlo della carta, epiteto utilizzato nei paesi di origine anglosassone per indicare chi trascorre molto tempo sui libri.
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