Ho aspettato tanto, forse troppo, prima
di parlare del Governo Monti, anzi, del Governo Tecnico. Mi sembra
arrivato il momento adatto, proprio mentre impazza la bufera sulle
dichiarazioni, giustissime, del Ministro Fornero.
Vedo sui social networks, sui forum e
in tutto il resto della rete, una troppo facile attitudine alla
critica che non tiene in considerazione alcuni fatti di fondamentale
importanza.
La popolarità di questo Governo ha
seguito una parabola molto rapida dovuta al prevedibile entusiasmo
che chiunque avrebbe riscosso all'indomani del berlusconismo e ad una
altrettanto prevedibile perdita di consensi dettata dal tipicamente
italico modo di scaricare chi non ci va a genio o dice cose (per noi)
scomode (leggasi dichiarazioni in materia lavoro di Monti e della già
citata Fornero).
Quello che mi sorprende è non aver
trovato nessuno nella vastità di internet che abbia compreso i
motivi che stanno alla base dell'agire del Governo. Sembra che tutti
abbiano dimenticato le regole base del nostro ordinamento
legislativo.
Mi spiego meglio e il più brevemente
possibile: Monti è stato chiamato perché per tentare di risollevare
le sorti di questo paese esistono solo due strade che tutti i
politici conoscono. La prima è quella del rigore ad oltranza; che
miete vittime e accentua la sperequazione sociale.
La seconda è quella della lotta
alla corruzione, alla criminalità, alla mala politica. La prima
soluzione è quella più facile – politicamente – ma più
rischiosa, soprattutto dal punto di vista dei risultati ottenibili,
però è quella intrapresa. Perché chi deve approvare le leggi è
parte, una grossa parte, del problema che la seconda soluzione
dovrebbe risolvere!
Io sono sicuro che questo Governo sia
in grado di creare le basi per uno Stato efficace ed efficiente,
combattendo i privilegi di pochi, assicurando una giustizia equa,
migliorando i servizi pubblici, riducendo gli sprechi... ma ogni
provvedimento deve passare dal Parlamento dove, chi ha ridotto
l'Italia in queste condizioni, non arretra di un millimetro ed è
disposto, piuttosto che perdere dei privilegi, a togliere la
maggioranza a Monti. Cosa che causerebbe il peggiore dei danni
possibili.
Qualunque forza politica avrebbe potuto
mettere in atto una stretta fiscale, ma poi avrebbe dovuto fare i
conti con le urne, e gli italiani hanno una memoria cortissima, non
si ricordano mai di chi manda allo sfascio il paese se chi deve
rimetterlo in sesto è costretto ad aumentare la benzina o a imporre
l'IMU.
Insomma, quello che voglio dire è che
se Monti e co. avessero carta bianca, non credo avrebbero problemi a
tagliare dove si deve, ma, purtroppo, viviamo in uno Stato, anzi no,
SIAMO uno Stato in cui quelli che hanno qualcosa da perdere
dall'applicazione di un sistema meritocratico e giusto sono molti di
più di quel che pensiamo e tutti insieme lottano per mantenere lo
status quo.
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