sabato 26 maggio 2012

Uomini di stato


Maggio 2012 è mese di ricorrenze. Tragiche. Tre giorni fa giornali, forum e social networks sono stati invasi da post, immagini, pensieri, articoli in memoria di Giovanni Falcone.
Il 23 maggio del 1992 la mafia faceva saltare un pezzo dell'autostrada A29 nei pressi dello svincolo di Capaci. Per essere sicuri della riuscita dell'attentato venne imbottita di tritolo, 500 kg, una galleria scavata sotto l'autostrada. Persero la vita il Giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

Falcone e Borsellino. Foto: T. Gentile
Il nome di Falcone rimane indissolubilmente legato a quello del Giudice Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio dello stesso anno.
Falcone e Borsellino, insieme, come nella famosa foto scattata dal reporter Tony Gentile. Un capitolo di storia italiana. Del tutto simile a quello rappresentato dal commissario Luigi Calabresi. Medaglia d'oro al merito civile. Alla memoria. Assassinato il 17 maggio del 1972.
Vent'anni prima della strage di Capaci. Altra storia, altri luoghi, altre facce.
O forse no?
Luigi Calabresi. Fonte: Wikipedia
Calabresi come Falcone e Borsellino. Uomini di stato che hanno lottato contro lo stato, o almeno una parte di esso. Una parte deviata delle istituzioni che è sempre stata presente nel nostro paese. L'Italia è uno Stato giovane, una democrazia che lo è ancor di più. Dalla fine del ventennio ad oggi non sono trascorsi neanche 70 anni. Meno di un secolo durante il quale la nostra nazione ha subito una interminabile deriva democratica che ci ha portati più volte sull'orlo di golpe violenti e meno.
Gli anni di piombo e quelli delle stragi mafiose. Distanti nel tempo e nello spazio ma vicinissimi nella trama, tessuta dalle eminenze grige che gli italiani sentono nell'aria ma non hanno mai visto in faccia.

Calabresi, Falcone e Borsellino. Eroi oggi. Diffamati quando erano in vita.

Calabresi, Falcone e Borsellino. Non in ordine alfabetico, né, tantomeno, d'importanza. Nell'ordine in cui sono stati vilmente strappati alla vita.

1972... 1992... 2012. Ancora Maggio. Il nostro paese si interroga su un ordigno che ha provocato una vittima di fronte ad una scuola di Brindisi. L'Istituto Morvillo Falcone. Mafia? O terrorismo come quello, pare, che ha portato alla gambizzazione di un dirigente dell'Ansaldo Nucleare a Genova qualche giorno prima?

Nuovi luoghi, nuove facce, stessa apprensione. Corsi e ricorsi storici direbbe Giambattista Vico.  

Nessun commento:

Posta un commento