Baratto: la nuova frontiera del
commercio. È paradossale pensare al futuro parlando di una pratica
vecchia di millenni come il baratto, eppure la crisi economica
mondiale, la crescente sensibilità ambientale e la sempre più
diffusa consapevolezza della superficialità di alcuni stili di vita
eccessivamente consumistici lo hanno reso possibile.
Ecco, allora, nascere in rete siti su
cui è possibile scambiare gli oggetti di cui ci si vuole disfare,
che hanno ancora una utilità, ma non un elevato valore monetario. Il
limite più grande di questi sistemi di scambio sta nel far
combaciare nello stesso momento bisogni opposti degli utenti.
Questo limite è stato superato dagli
ideatori di reoose.com, il primo sito di “baratto asincrono”. Ad
ogni oggetto viene assegnato un valore in “crediti” che possono
essere utilizzati per “acquistare” altri oggetti oppure possono
essere donati a delle onlus, le quali possono a loro volta spenderli
per acquistare qualcosa. Come tutte le idee geniali, la
semplicità del concetto è veramente disarmante. Superata la
difficoltà principale del baratto, ovvero trovare qualcuno che abbia
bisogno di ciò che tu vuoi disfarti e che allo stesso tempo abbia
qualcosa di interessante, tutto diviene più semplice ed immediato.
Reoose.com è solo uno dei tanti
progetti nati in rete per agevolare uno sviluppo sostenibile, ma al
momento, almeno per il sottoscritto, appare il più fruibile.
Spiegazioni più dettagliate,
ovviamente, su www.reoose.com.
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