martedì 27 aprile 2010

Equo compenso: arrivano i rincari

Sin da quando è stata annunciata la tassa sull'equo compenso non ha fatto altro che far parlare di se, accendendo gli animi di molti e ricevendo migliaia di critiche, negative ovviamente. Per chi ancora non lo conoscesse, il Decreto Bondi, prevede il pagamento di una somma a favore della SIAE, per ogni apparecchio elettronico dotato di memoria o supporto dati: stiamo parlando di decine e decine di prodotti, dai lettori mp3 ai pc, dagli hd esterni ai dvd. E se io avessi bisogno di uno di questi per contenere dei semplici dati, magari per lavoro? Pago comunque.
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Ora, al di là del dibattito che è nato riguardo alla corretta denominazione della gabella, che venga chiamata tassa o compenso dovuto per legge a soggetti privati, si tratta sempre e comunque di un sovrapprezzo che andrà, inevitabilmente, a colpire le tasche dei consumatori. Ma, soprattutto, far pagare dei diritti d'autore preventivamente, sulla base dell'utilizzo improprio che potrebbe esser fatto dell'oggetto, autorizza tutti noi ad utilizzare copie di files, audio o video che siano, illegali? Anzi, un mp3 ottenuto tramite uno dei tanto vituperati programmi di file-sharing diventa ora un copia legale avendo l'utente già pagato dei diritti alla SIAE?

Intanto, mentre le parole si sprecano, arrivano i primi riscontri pratici all'entra in vigore del decreto. Apple porta il suo iPod classic, il lettore mp3 per antonomasia, da 160 Gb a 247 euro, 18 euro in più del prezzo precedentemente in vigore. Insomma, la nostra unica speranza è riposta nei ricorsi presentati dalle associazioni dei consumatori. Aspettiamo.

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